Eccomi qua, questa volta con un’aria un po’ differente e lontano dalle solite grandi capitali, dalle spiagge bianco neve e dal mare più blù del blù, dai compleanni della regina e dai vecchi palazzi storici, pronta a raccontarvi la mia nuova esperienza. Un resoconto di incontri, visite, studi che fanno capire, anche se in minima parte ciò che rende affascinante e a volte intrigante il mondo del profumo. Dal 24 settembre ho partecipato a Firenze, insieme ad altre colleghe, con cadenza settimanale a sei incontri del Laboratorio “I Profumi di Boboli “ organizzati con la solita maestria dalla Dott.ssa Maria Galassini, incentrati sul gelsomino, una radiografia perfetta e completa di questo bellissimo fiore, dalla sua raccolta alla sua trasformazione e utilizzo in campo profumiero, senza tralasciarne i cenni storici. Relatori di questi incontri in ordine strettamente alfabetico Lucia Cassano, Beatrice Granucci, già proprio io che per la prima volta, come si suol dire sono passata dall’altra parte del banco ma di questo parlerò dopo, Ivo Matteuzzi, Fernanda Russo e Massimo Pettini. Ognuno ha portato il suo sapere, le proprie conoscenze e con infinita passione le hanno messe a disposizione di tutti noi. Quindi con Ivo Matteuzzi, studioso di botanica, ed esperto di giardini storici, Fernanda Russo creatrice di profumi, maestra profumiera e tanto altro, Lucia Cassano formulatrice e valutatrice internazionale, Massimo Pettini esperto botanico, scrittore e assistente tecnico-agrario di Giardini di Boboli che ci ha accompagnato e guidato alla scoperta del gelsomino presso i Giardini. Insomma sei splendide giornate alla scoperta dei segreti del gelsomino, con l’olfatto nostro primo dei cinque sensi messo a dura prova, il senso deputato alla percezione degli stimoli odorosi indispensabile per le nostre conoscenze. Già l’olfatto è il Santo Graal della scienza della conservazione. Io nel mio piccolo, emozionata come una scolaretta il primo giorno di scuola, ho parlato della più antica tecnica estrattiva dell’olio essenziale di gelsomino l’enfleurage. Nel prepararmi sono tornata indietro nel tempo, sono stata sopraffatta dall’emozione e dal senso di legame col passato. Quante volte, leggendo o guardando un film tratto dai romanzi della letteratura inglese dell’800 ho creduto di sentire il bouquet d’essenze che invadeva la stanza di Virginia Woolf, o leggendo William Blake (Temevo che la furia del mio vento, rovinasse tutti i germogli belli e veri, e il mio sole è brillato ed il mio vento non ha mai soffiato...) ho cercato di identificare la fragranza, perchè non provare a ricreare gli odori di una volta? Ci ho provato, credo di esserci riuscita. Un altro piccolo passo avanti, semplicemente un aiuto per le mie conoscenze, una nuova tappa del mio percorso olfattivo. Certo la mia è stata una semplice narrazione, ma che bello immergersi nel tempo, che emozione vedere le persone che ti ascoltano, aspettano la tua narrazione, quasi come prenderle per mano e accompagnarle insieme in questo emozionante mondo del profumo. Mi sento infine di ringraziare tutti quelli che hanno partecipato, nei ruoli più diversi, ognuno a modo suo mi ha regalato e lasciato qualcosa....Thanks!
Ottobre 2022 Beatrice Granucci
Bravissima,conosco già con tanto entusiasmo il suo Luna Argentata