L’appuntamento….
- Beatrice Granucci

- 15 set
- Tempo di lettura: 3 min
L’appuntamento, quando? dal 12 al 14 settembre. Dove? Ma a Firenze logicamente, ed esattamente? Alla Stazione Leopolda. Qui si è celebrata la 23^ edizione di Pitti Fragranze. Il salone di Pitti Immagine dedicato alla profumeria artistica internazionale. Un viaggio tra le note olfattive più esclusive, un anticipo di quelle che saranno le tendenze e le novità delle case e dei brand più iconici nel campo del parfum. Inoltre, uno sguardo attento e una ricerca sui brand più nuovi.
Bene, Beatrice poteva mancare all’appuntamento? No di certo. La mia curiosità anche stavolta è stata premiata, la ricerca di nuove collaborazioni, i percorsi sensoriali, i nuovi ingredienti delle fragranze, le nuove creatività internazionali, tutto mi è tornato utile, l’obiettivo di andare oltre sono l’impegno preso per migliorarmi.
Tanta gente, tanta curiosità, tante presenze straniere dalla Francia al Giappone, dalla Finlandia all’India, dagli Emirati Arabi agli Stati uniti, tutti uniti da un unico linguaggio, quello di raccontare il meraviglioso mondo delle fragranze, sempre pronto a raccogliere lo spirito innovativo che avvolge il parfum e i suoi satelliti, dalla moda, all’arte, alla scienza. Comporre, accostare, equilibrare, investire, concatenare questo il puzzle.
Tra i tanti, sono rimasta piacevolmente colpita da uno dei più importanti nasi italiani a livello internazionale, Meo Fusciuni, questo moderno alchimista capace di creare le sue fragranze e unirle a memoria, spiritualità e chimica. Il suo profumo racconta le note di un viaggio, un ritorno alle origini, il ricordo di un’estate che volge al termine, o l’odore di storia che traspira dai muri, un mondo fatto di tante piccole e grandi fragilità, che come si dice,…. un profumo racconta chi siamo, bravo Meo, che gran narratore di esperienze! Ma, se Fusciuni è stato il ricordo, Thomas De Monaco è stato l’emozione, il lusso senza tempo, la qualità senza compromessi, una visione innovativa e contemporanea. Due personaggi che parlano linguaggi diversi, ma condividono la stessa anima, nulla è scontato, nessun compromesso, solo, non chiamateli profumi, ma sono storie da indossare, tangibile manifesto da vivere. Ma fin dagli inizi, questa visita ha richiesto un’attenzione assoluta, una continua ricerca dell’eccellenza. Dal valore intrinseco delle materie prime è emerso che la scelta degli ingredienti più pregiati per fragranze e materie nobili sono il segno distintivo di un buon profumiere. Mi rendo conto di avere tanta strada davanti a me, e la continua ricerca non deve mai finire.
Ma la mia passeggiata non si è fermata qui, nomi conosciuti e meno, hanno attraversato la mia giornata. Il francese Harold & Maude, con la sua purezza di materie prime avvolgono chi le indossa. L’iconico Floris, 300 anni di storia, con le sue fragranze create sempre al numero 89 di Jermyn Street a Londra. L’artigianalità, la passione ed innovazione di Laboratorio Olfattivo, che col suo studio accurato ed estremamente ricercato narra l’impegno di oltre 15 anni del marchio. L’arte della profumeria araba, ispirata all’eleganza delle tradizioni del Golfo Persico, pronte ad essere avvolgenti, intime e raffinate, questo è stato l’incontro con Ghawali. Poi il manifesto invisibile di Ouder col suo Patchouli Juteux, olfatto, memoria, ricordi, tutto è strumento di contatto, Tuberosa, Bergamotto, Mandarino, un dolce cuscino di Caramello, Vaniglia e Liquirizia preparano ad un gesto d’amore che il Patchouli mette in scena con incantevole maestria. Che emozione! Un incontro, quasi casuale, un lungo sospiro, fascino e leggenda, l’eccellente qualità di Danhera, sono emozioni assolute. Che incredibile palcoscenico sto calcando, Daniela Ciaffardoni mi apre il suo sipario su Danhera profumo e oro quasi un ricamo, e il mio pensiero va, alla mia amata Sardegna al Bisso di S.Antioco, che incontri emozionanti, che viaggio emozionale in questo Pitti Fragranze 2025.
C’è tanto, ma tanto da ascoltare, in questa Leopolda pervasa di profumi. Ma ascoltare Roberto Drago, le sue intuizioni, essere guidati da lui, le sue scelte incisive, starei ore ad ascoltarlo, il suo linguaggio è espressione di modestia, che invece con Laboratorio Olfattivo raggiunge l’apice del viaggio olfattivo esperienziale, la realizzazione di un desiderio impossibile. Che personaggio visionario. Infine, l’incontro col creativo fondatore del marchio Setchu, Satoshi Kuwata che insieme a Julie Massé di Mane, vere e proprie star di questa edizione, hanno presentato le loro creazioni, dove il back ground occidentale si fonde con le suggestive atmosfere orientali, creando ineguagliabili fragranze, pronte a raccontare le note olfattive dei riti familiari e quotidiani. Che magnifica ossessione! E’ stato un palcoscenico unico, un punto di incontro selezionato ed autorevole.
Che appuntamento imperdibile è stato, nomi di punta del settore, nasi prestigiosi, ma anche tanti volti nuovi pronti a confrontarsi. Mi servirebbero pagine e pagine per descrivere questa magnifica esperienza da condividere con voi! Ma abbiamo tempo ci saranno altri blog, altre newsletter, seguitemi numerosi come sempre.
Grazie Pitti Fragranze!
Alla prossima,
Beatrice








































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