Tre veloci giorni ad Assisi, un quasi toccata e fuga ma con un itinerario obbligato per chi visita la città del Santo. Assisi luogo mistico tra arte, spiritualità e vivai di lavanda. Sono tornata dopo diversi anni a visitare la città di San Francesco, un po' per ritrovare quel senso di semplicità, di spiritualità che solo Assisi sa darti, fermarsi un attimo, smettere di correre, affannarsi a raggiungere obiettivi più grandi noi, che alla fine non ti rendono completa, anzi ti lasciano un senso di incompletezza. Insomma, come nel gergo automobilistico un Pit-Stop necessario, dopo tanto correre. Dunque un percorso che passo dopo passo ti accompagna in questa esperienza dell’anima e non solo. La Basilica di Santa Maria degli Angeli, colossale esempio architettonico del manierismo barocco, con un capolavoro di forme geometriche elegantissime è il primo importante monumento che mi trovo davanti, e accedendo da un corridoio laterale, come non visitare il roseto di San Francesco, probabilmente il suo luogo più amato. Si respira un’aria di storia, di santità, ti accorgi che prima di te, migliaia e migliaia di persone, hanno fatto la storia, nelle sue più diverse ramificazioni storiche, religiose, civili. Poi salendo verso la Basilica Papale e il Sacro Convento incomincia il vociare delle centinaia di turisti, lo stravolgimento che inevitabilmente ciò comporta, dove il fascino medievale con le sue case in pietra si scontra col passaggio di auto, anche se solo nel primo tratto. Non sarò certo io a dirvi della maestosità degli affreschi di Giotto, la Natività di Gesù, vero e proprio percorso emozionale, dove nel guardare la volta, ci accorgiamo che San Francesco quasi ci tende la mano, quasi in segno di accoglienza, pronto ad accogliere tutti. Come Giotto, che nei suoi affreschi rendeva semplice la loro lettura ed interpretazione, proprio di chi non sapeva nè leggere né scrivere. E di tutte le altre bellezze artistiche poste all’interno della Basilica Papale. Tanti momenti, importanti, semplici, emozionanti, di convivialità, di silenzi, tutti necessari per la mia personale crescita. Ma non ho certo dimenticato che questo è anche e soprattutto il mio blog del profumo, ed è proprio ad Assisi verso la strada del ritorno, che mi sono imbattuta in un enorme vivaio: il Lavandeto di Assisi, luogo dove scoprire immensi campi di lavanda(anche se il loro periodo di raccolta è giugno - luglio, quando appena prima che i fiori sboccino completamente e già si nota il colore delle infiorescenze, c’è la maggior presenza di oli essenziali). Cosa non ci dà la lavanda con quel suo profumo caratteristico; profumi, cosmetici naturali, saponi, oli essenziali, tutti trattati in maniera artigianale e semplice. Ma non solo Lavanda, piccole vasche con all’interno coloratissime ninfee (gialle, rosse, bianche), piante officinali, oleandri, cistus, piante di cappero, di rosmarino, di basilico nelle sue più svariate qualità (Genovese, Greco, Napoletano, Rosso, che mi saranno utilissime nelle prossime lezioni olfattive),erba cipollina, erba della Madonna, anemoni, calendule, elicriso, una distesa immensa, dove inchinarsi per “olfattare“ era quasi come tuffarsi nelle acque della piscina di Cocoon, un’elisir di giovinezza. Continuerei a scrivere, ma, rischierei di annoiarvi. Le sensazioni di questo breve ma intenso viaggio, mi hanno portato ancora una volta a capire qual’è la strada giusta, studio, curiosità, passione, voglia di fare, sono elementi che non dovranno mai mancare nel mio mondo olfattivo, sempre più proiettato verso nuove scoperte profumate.
A presto.
BEATRICE
Aprile 2023
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