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Penelope alla guerra

Immagine del redattore: Beatrice GranucciBeatrice Granucci

Aggiornamento: 30 gen










In questi giorni riponendo a posto alberi, stelle, palline, luci colorate e personaggi del

presepe, mi sono imbattuta in un vecchio libro, impolverato, con le pagine ingiallite,

con la classica vecchia cartolina usata per far da segnalibro, messo lì con tanti altri

nell’attesa di un non so che. Lo regalerò? lo rimetterò in libreria?, lo lascerò dove è

stato per tanti anni? Invece la curiosità, che si dice sia femmina, mi ha portato a

sfogliarlo ed a rileggere qualche capitolo. Penelope alla guerra, è il titolo di un

vecchio libro di Oriana Fallaci, un libro sulla libertà, la storia di chi non si rassegna a

tessere la tela nel suo ruolo domestico, in attesa del suo Ulisse. Ma al contrario è lei

stessa Ulisse, in un viaggio alla ricerca della libertà e della propria identità. Bene

direte voi, che c’azzecca Beatrice Granucci, il suo naso profumiere con Oriana

Fallaci, Penelope, il viaggio di Ulisse, la guerra, la libertà, la vecchia cartolina?

C’entra, c’entra.......... Verso la metà di gennaio ho trascorso alcuni giorni nelle

Terre dei Savoia e più precisamente a Racconigi e Savigliano nel Cuneese, alla

ricerca di fragranze, piante, fiori, utili alla nascita della mia nuova profumazione. La

cornice è stato il seicentesco Palazzo Taffini d’Acceglio a Savigliano del quale il

Mùses – Accademia Europea delle Essenze è divenuto il cuore pulsante che batte il

tempo di un dialogo tra moderna tecnologia e antica sapienza. Il giardino dei sensi è

articolato in aiuole geometriche come da modello tardo-rinascimentale, con varietà di

piante scelte per stimolare i cinque sensi: colori delle fioriture, sapori dei frutti, odori

delle essenze e consistenza del fogliame. Un museo frutto di collaborazioni e da

istituzioni nazionali ed internazionali quali. Farina house di Colonia, il British

Museum di Londra, la Biblioteca Nazionale di Lione e Madrid, l’Officina di

S.M.Novella di Firenze, l’Archivio scientifico e tecnologico dell’Università di

Torino, insomma un grande ensemble. A seguire mi sono recata al Museo della Seta

di Racconigi, un nuovo allestimento, sorto all’interno dell’ex Convento delle

Clarisse, che racconta l’esemplare fenomeno di crescita economico-sociale e

l’industria legata alla coltivazione del gelso per l’allevamento dei bachi da seta e il

conseguente sviluppo dell’attività per la produzione della seta, che caratterizzò

l’intera società racconigese tra la fine del ‘600 e metà ‘800. Bene questa la prima

parte, la seconda quando mi sono messa a tavolino, a scarabocchiare, scrivere,

ripetere all’infinito, provare ad immaginare ciò che poi avrei sviluppato, viaggiare

alla ricerca della giusta fragranza.

Tra le pagine del libro, sono tornata indietro nel tempo, anche se il racconto si svolge

a New York, Penelope è un nome che porta lontano, molto lontano. La mia idea l’ho

collocata, immaginata, nell’antico Impero Partico, potenza politica e culturale della

Persia, la sua storia millenaria, ricca di fascino e misteriosa allo stesso tempo, questo

l’input, l’ispirazione per arrivare a Partico. Perfetta sintesi tra natura e storia.

L’influenza, il ruolo del profumo e del profumarsi, il fascino femminile, misterioso,

un universo tutto da scoprire, il senso più profondo di libertà. Un mix di foglie,

spezie, legni, un viaggio fra le essenze rubato alla natura. Il mio tema olfattivo

esprime la fusione tra spezie ed altre essenze, ricche di legni e ambre, che

caratterizzano i tratti somatici di questa fragranza. Tempi lontani, terre lontane, qui la

storia ha messo radici oltre 2000 anni fa. Nel mio personalissimo e piccolo

laboratorio ho potuto riportare, una piccola parte di quello che le donne di Partico,

molto attive e intraprendenti per quei tempi, riuscivano a utilizzare per la loro

creazioni olfattive, insomma tutte quelle sfaccettature utili alla mia realizzazione

profumiera. Saper ricercare, rapportarmi con loro e la loro storia, evocare emozioni,

creare sensazioni, spero di aver colpito al cuore, d’altronde il significato, il grido di

libertà, pigliare il mondo e alzarci, voleva semplicemente dire ..volevamo

solo essere felici. Credo tanto in questa nuova fragranza di prossima uscita, spero

che il fil rouge tra Penelope, la libertà, la guerra, il viaggio di Ulisse, la vecchia

cartolina di una vacanza in Piemonte sia stato compreso. Ora posso chiudere il libro,

spolverato, posto nel giusto scaffale in bella mostra, avrà per me sempre il ricordo, lo

spunto di Partico. - Penelope alla guerra - di Oriana Fallaci -


Alla prossima, Beatrice

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