Rieccomi qua, a raccontar di profumi, ma anche di libri e cinema. Sabato 5 Ottobre nella sala consiliare del Quartiere 2 presso la Villa Arrivabene in Firenze, si è dato vita ad un evento che ha cercato di unire, come un fil rouge, l’universo olfattivo a quello del cinema e della letteratura. Compito arduo, direte, ma il nostro piccolo mattoncino l’abbiamo creato. Si proprio “l’abbiamo”, al plurale perché per la buona riuscita ci si è messi d’insieme, ognuno con le proprie capacità e conoscenze. Come si suol dire, si è fatto squadra, e il risultato non è mancato. E qui mi è d’obbligo elencarne ruolo per ruolo i componenti. L’Associazione “I Profumi di Boboli” con la sua Presidente la Dott.ssa Maria Galassini, Angelo Rizzone responsabile della “Libreria Gioberti” di Firenze, Enrico Coppi Docente di Letteratura Italiana, Leandro Giribaldi Regista, la voce narrante di Riccardo Biffoli, Adolfo Lampis Appassionato di cinematografia ed infine io, Beatrice Granucci, che per l’occasione ho creato “un profumo” la mia nuova fragranza. Come se i tre moschettieri improvvisamente fossero diventati sette. Abbiamo cercato di unire il romanzo di Patrick Suskind “Il Profumo”, il film “Profumo-storia di un assassino” di Tom Tykwer e la fragranza “un profumo” di Beatrice Granucci. Dall’olfatto agli altri sensi, anzi il mio percorso è stato esattamente all’incontrario. Il percorso sensoriale della trama del film ha come indiscusso protagonista l’olfatto. Il senso più magico e creativo che esista. Siamo partiti dalla Parigi pre Rivoluzione Francese, e come da citaz.: nella città regnava un puzzo a stento inimmaginabile per noi moderni, ma al tempo stesso dodici profumieri situati con i loro negozi nell’Ile de la Citè, insieme alle botteghe di orafi, ebanisti, produttori di parrucche, fabbricanti di biancheria intima, guantai, corniciai, ricamatori, banchieri, creavano il centro commerciale più elegante e lussuoso della città. E lì inizia il nostro racconto profumato, che terminerà a Grasse, la città del profumo. Abbiamo conosciuto figure incredibili come Jean Baptiste Grenouille, personaggio centrale del libro e del film, geniale e scellerato, immorale e spavaldo, ma incredibilmente dotato di un olfatto unico al mondo. Giuseppe Baldini il celebre profumiere italiano, che rimane sconvolto da quel puzzolente ragazzo, garzone di bottega capace di creare profumi dal potere emozionale unico. Un grande cerchio che mi ha portato a sperimentare e poi finire “un profumo”. Parlare di legni, di cui il romanzo ha molti richiami, di dolcezze, di aromi, fragranze, disegni olfattivi, queste le basi della costruzione di “un profumo”. Dopo aver letto più volte il testo completo di Suskind, soprattutto alcuni brani, aver rivisto il film, mi sono soffermata sulle caratteristiche dei personaggi, quelle che appaiono attraverso la parola e l’immagine… Mi sono resa conto che in natura esiste una materia prima in grado di esprimerle…il legno di cedro! Legno di lunga vita sinonimo di vitalità e forza, ma la dolcezza del suo “effluvio” ammorbidisce l’insieme. Nella mia immaginazione mi sembrava d’essere in un bosco, in autunno. Da lì è arrivato il via che mi ha portato passo dopo passo a “un profumo”. Appartenente alla famiglia olfattiva floreale-legnosa, la sua piramide olfattiva è composta dalla testa: fior di loto, magnolia, gardenia. Il cuore composto da un accordo fiorito: fiori bianchi, legni vari, vaniglia, sandalo, patchouli. La base composta da vetiver, legno di cedro canadese, muschio bianco. Ho sparso le note di “un profumo” nella gremita sala, che mi ha fatto capire di gradire, come lo essere rimasta attenta e interessata alle letture, ai filmati, agli approfondimenti. Alla mente mi sono tornate le frasi del Profumiere Baldini:
-Non giudicare mentre stai annusando! Ma annusa e basta! Giudica dopo! -Il profumo viene nel tempo, ha la sua giovinezza, la sua maturità, la sua vecchiaia.
Grazie, grazie a tutti voi, BEATRICE.
Ringrazio per il connubio di diverse personalità, nel campo della letteratura italiana, nel campo del cinema ,di una libreria che ha un certo vanto in quei due Firenze e sotto l'emblema dell'associazione Profumo di Boboli., che ha come fiore all'occhiello una profumiera come te..
A quanto ho capito mi sembra che l'obiettivo sia stato raggiunto.
Grazie
Leggendo le tue esperienze Beatrice ti vedo come una poetessa delle fragranze, il profumo come un’essenza di chi sa quali segreti e amori che attraversano le pieghe del tempo … come leggevo in un libro un po’ di tempo fa … ricordi come un tornado di emozioni le tue fragranze. Piera