Si è conclusa domenica 17 settembre la 21ma edizione di Pitti Fragranze, il
salone dedicato alla profumeria artistica, dove storie olfattive e nuove
sperimentazioni si racconteranno oltre che mettersi in mostra. Tanti
marchi, molti proventi dall’estero, sicuramente la maggior parte,
questo a significare l’importanza della rassegna. La Stazione della Leopolda
ha fatto da cornice alla manifestazione, potevo mancare? certamente no,
anzi occasione pìù che ghiotta, per conoscere nuove persone, prendere
spunti e appunti, mettere in gioco il mio naso, ascoltare ed incontrare nasi
celebri e nuove realtà. “PERCEZIONE REINVENTATA” era il tema di questa
edizione, un osservatorio e soprattutto un percorso multi-sensoriale, dove
nasi importanti e digital artwork si sono uniti, e attraverso gli strumenti che
l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie mettono a disposizione, fan
si, che il campo profumiero scopra nuovi orizzonti. Insomma, il naso si
rinnova, ci si allontana dai classici brand e ci si avvicina al profumo
d’esperienza. Questa fiera, così varia e interessante per i suoi molteplici
campi applicativi, mi ha fatto capire quanto il mondo profumiero sia fatto
di tante piccole cose, per rendere il prodotto finale completo, il packaging,
l’etichetta, le bottiglie, anche queste devono trasmetterci un’emozione,
una storia, insomma un accordo perfetto. E a proposito di accordi perfetti
che dire delle fragranze che sanno di mare, composte per la maggior parte
da note agrumate, fiori d’arancio, limone, l’elicriso caratteristico della
macchia mediterranea un vero e proprio tuffo. E poi i classici di sempre, iris
violetta, il sandalo, il muschio bianco, lo zafferano, il legno di quercia, la
menta verde, fragranze immancabili. Sarà forse il contraltare alla nuova
profumeria? Questa ed altre domande, ci si pone, dopo una vetrina così
importante, ma soprattutto dimostra l’interesse e il crescente successo del
campo profumiero. Io ci sono, pronta a mettere il mio sassolino.


Beatrice
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