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PER FARE UN FIORE CI VUOLE UN RAMO..... ....PER FARE TUTTO CI VUOLE UN FIORE (cit. Gianni Rodari/Sergio Endrigo)










Un fiore nasce da un processo chiamato fioritura, ed è durante questo processo che le piante producono le gemme, queste si sviluppano poi in fiori. Quando la pianta è pronta a fiorire, le gemme si aprono e rivelano i petali, dai colori più eterogenei. Così nasce un fiore, così da millenni le popolazioni Greche e tutte quelle del bacino del Mediterraneo, fanno del Cisto Labdano una delle piante più importanti nell’utilizzo cosmetico, profumiero e non secondariamente per le sue virtù medicinali e officinali. Appartiene alla famiglia delle Cistaceae, si tratta di un arbusto sempreverde che può avere una dimensione variabile dai 50 centimetri fino ai 2 metri. Ha una lunga fioritura, con la produzione di fiori che variano dal rosa al bianco, al giallo all’arancio. Un fiore che dura un giorno solo e ha una particolarità di avere 5 petali dalla figura stropicciata. Da questo Cistus si ricava il Labdano da cui deriva il nome della stessa pianta. Il suo fusto di colore verde è ricoperto da una leggera peluria, le sue foglie lanceolate con i bordi ondulati simili a quelle della salvia sono di un colore verde scuro, le permettono di adattarsi a terreni poveri, molto degradati, molto secchi , questa particolarità classica della macchia mediterranea fa si che in piena estate quando c’è una mancanza d’acqua e tutto sembra asciutto, si accartocciano, quasi sembrano in fin di vita, in realtà basta una piccola pioggia perchè loro si riaprano, le foglie si distendano e siano presentabili al meglio. Questa tomentosità sulle foglie e l’arricciare i petali del fiore è una strategia che la pianta adotta per evaporare al minimo, quindi per risparmiare l’acqua all’interno dei tessuti. Che forza la semplicità della natura. Il Cistus Labdano viene spesso usato, come sostituto dell’ambra grigia nelle formulazioni aromatiche. Conferisce un tocco di calore anche alle fragranze più fresche come i profumi agrumati, floreali e speziati, anche se le migliori combinazioni olfattive sono quelle col bergamotto, sandalo, vaniglia. Dalla lavorazione della resina estratta attraverso il processo di estrazione o di distillazione dei rami del cisto, si ottiene l’assoluta e l’olio essenziale di labdano, che ne caratterizzano le note ambrate e balsamiche. Proprio per questo viene ovviamente usato nella produzione di incensi e in ambito aromaterapico.

C’è tutto un mondo che la natura ci offre su un piatto d’argento, sta a noi averne riguardo e utilizzarlo al meglio.

Alla prossima, Beatrice

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