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Immagine del redattoreBeatrice Granucci

sessantasei parfum

Aggiornamento: 11 dic 2024












In un freddo dicembre del 1858 nasceva a Lucca in Toscana, uno dei più importanti musicisti italiani. E circa 14 anni dopo un acerbo studente faceva il suo ingresso al Ginnasio e all’Istituto Musicale della stessa città. L’allievo di scarso entusiasmo, dimostrò ben presto però la sua inclinazione verso la musica teatrale (l’opera). Proprio questa inclinazione si rafforzò dopo l’ascolto di alcune opere di Giuseppe Verdi nelle varie città toscane. Ben presto si trasferì Milano dove, assiduo frequentatore dei teatri milanesi, allargò la sua conoscenza ai personaggi della vita culturale della città meneghina. Da quel momento parti il successo di Giacomo Puccini nel mondo, che si concluse drammaticamente nel novembre del 1924 a Bruxelles, durante un intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore alla gola. Da quel freddo dicembre del 1858 erano passati 66 anni. Ecco il più classico dei fil rouge. Sessantasei, gli anni di vita del grande musicista, ed oggi, che ne ricorre il centenario della morte, e in tutta italia vengono rappresentatele sue opere, dove ogni cartellone della lirica ha in programma una sua opera, io nel mio piccolo ho voluto rendergli omaggio. Nasce “sessantasei parfum” l’ultimo nato di casa Beatrice Granucci Profumi. E’ una fragranza che fa parte della famiglia olfattiva dei gourmand-aromatiche, perché utilizza alcune essenze presenti nel campo gastronomico, come vedremo dopo. Ma come sono giunta a questo risultato? Il 27 novembre era in programma presso la Sala Esse di Firenze un nuovo avvenimento. “Sulle note di Puccini, belle lettere, musica, teatro… emozioni olfattive”; l’incontro tra un libro, la musica di Puccini, una breve rappresentazione tratta da un’opera del grande maestro e una fragranza, il tutto sotto la sapiente organizzazione dell’associazione “I Profumi di boboli” presieduta dalla dott.ssa Maria Galassini e dalla Libreria Gioberti. Approfittando della presentazione del libro di Maurizio Sessa “Aromatica Armonia- i caffè di Giacomo Puccini”,la mia intuizione è stata, perché, non creare una fragranza in grado di evocare lo spirito del grande musicista? Ho pensato, che un elemento della nostra quotidianità potesse essere trasformato in un profumo. D’altronde se cit. (davanti ad una tazzina di caffè sono nati amori, si sono intrecciate idee, sogni, impressioni, confrontati artisti, illustri politici ) e se Giacomo Puccini tra una nota e l’altra, tra un bicchiere di rum e l’immancabile sigaro, di cui ne ha fatto un uso più che abbondante, tutte queste domande avrebbero dovuto avere una risposta, ed eccola: sesssantasei parfum. La mia creazione, con una piramide olfattiva composta da una testa di Amarena e Caffè, un cuore di Caffè, Tabacco-Rum, Vaniglia, e come nota di fondo Tabacco e Vaniglia, una profumazione che ho condiviso con tutto il pubblico in sala. Certo l’ingresso, il primo olfatto dell’amarena è stato quasi spiazzante, ma tutto è tornato al suo posto col Caffè e il Tabacco-Rum, tutto è tornato… in quella villa a Torre del Lago. Che piacevole e positiva serata, Dove tra il primo violino dell’orchestra del Maggio Fiorentino, Ladislao Petru Horvat, la voce narrante di Caterina Ceccuti, la riduzione teatrale ispirata al Gianni Schicchi della compagnia I Baccelloni, e la mia fragranza sessantasei parfum si è venuto a creare uno splendido ensamble.

Potenza dei profumo…Alla prossima,

Beatrice.





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